Quale migliore occasione per proporre un bell’esercizio agli studenti che devono prepararsi al sostenere la prima prova dell’esame di Stato? Il ministro dell’istruzione in carica ha minacciato la dirigente del Liceo Scientifico “Da Vinci” di Firenze per una lettera – un atto ufficiale emanato in qualità di dirigente di un’amministrazione dello Stato – con la quale si invitano lə studenti a riflettere su quanto accaduto qualche giorno prima davanti al Liceo Michelangiolo, dove è avvenuto un episodio di violenza che è stato subito interpretato come un’aggressione da parte di militanti di un’associazione che si richiama espressamente a valori e simboli del nazi-fascismo.
Di seguito si riporta per intero la lettera, che si propone a docenti e studenti come esercitazione per la tipologia B della prima prova dell’esame di Stato (scarica qui la versione stampabile).
Tipologia B) Analisi e produzione di un testo argomentativo
Fonte: Annalisa Savino, Comunicazione 197 del 21 febbraio 2023, Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Firenze.
Messaggio sui fatti di via della Colonna
Cari studenti,
in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze1, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.
Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.
Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così.
NOTE
1. Si fa riferimento all’aggressione di alcuni studenti da parte di sei membri del movimento giovanile Azione Studentesca, avvenuta a Firenze in via della Colonna il 28 febbraio 2023.
2. Antonio Gramsci (Ales, Cagliari, 1891 – Roma 1937) fu condannato dal Tribunale Speciale Fascista a vent’anni di carcere per la sua attività politica e intellettuale.
1. Comprensione e Analisi
1. Esponi in sintesi il contenuto del testo, evidenziandone la tesi e i principali snodi argomentativi.
2. L’autrice mette implicitamente in relazione i fatti accaduti in via della Colonna con la nascita del fascismo. Individua e spiega i punti di contatto tra gli avvenimenti del passato e i fatti a cui si fa riferimento.
3. Spiega la funzione della citazione delle parole di Antonio Gramsci nel ragionamento proposto dalla lettera.
4. Illustra i motivi per cui, secondo l’autrice, sarebbe oggi necessario “avere fiducia nel futuro” e “aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza”.
2. Produzione
Elabora un testo coerente e coeso in cui illustri il tuo punto di vista rispetto a quello espresso nell’articolo. In particolare, spiega con un’adeguata argomentazione se condividi o meno la proposta dell’autrice di combattere “con le idee e con la cultura” chi “decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri”.