Dicevo questa mattina a dei colleghi che stanno facendo l’esame di Stato che, per un insegnante di italiano, non conoscere oggi la poesia di Giorgio Caproni è un po’ come se negli anni Ottanta del secolo scorso non avesse mai sentito parlare di Ungaretti o di Saba.
Poi ho pensato al declino della poesia e della letteratura in genere nella pubblica opinione, che sembra correre veloce almeno quanto l’ascesa della narrativa nelle sue varie forme e generi, dal romanzo alla serie tv, e ho pensato che no, non è la stessa cosa. Oggi è possibile – ne ho avuto la prova in questi ultimi giorni – che Giorgio Caproni sia un nome pressoché sconosciuto al laureato in lettere, e quindi anche a gran parte dei diplomati e dei diplomandi, nonostante dal 2010 questo autore sia inserito espressamente nel “canone” delle opere da studiare nei licei.
Per questo ho accolto con grande gioia la notizia che una sua poesia è stata stampata in oltre 500.000 copie e distribuita a tutti gli studenti che stanno affrontando gli esami di maturità. Finalmente una poesia importante e anche leggibile, nota ai lettori di poesia, che circola liberamente in tutte le classi e poi, grazie al suo rimbalzo sulle pagine dei giornali, alla radio, alla tv, sui social, sugli schermi dei pc e degli smartphone, approda sotto gli occhi di milioni di italiani.
Di solito quando si giudica una prova di esame si tiene conto soprattutto del suo impatto sugli alunni. Occorre domandarsi, di una prova, quanto sia fattibile per tutti, quanto sia inclusiva e stimolante, capace di lasciare spazio agli esaminandi, i quali devono usarla per poter attivare le loro risorse. Non mi interessa di solito il dibattito sulla “bellezza” delle prove, e neanche quello sulla loro correttezza “ideologica”, sul messaggio più o meno implicito che trasmettono. Tuttavia, in questo caso non riesco a non manifestare la mia soddisfazione per questa scelta del Ministero, che in questo modo ha colto l’occasione della prova d’esame per diffondere il nome di un poeta tra i più utili da leggere oggi.
Allego qui un mio articolo intitolato Caproni e Livorno (con un’antologia di poesie) uscito nel volume Scrittori e città, a cura di Simone Casini, «Italian History and Culture» n. 10, 2004.