La mia città – che Carlo Cassola e Luciano Bianciardi avevano rinominato Kansas City – nei prossimi giorni eleggerà il suo nuovo sindaco. Per la prima volta nella mia vita ho deciso di impegnarmi direttamente, candidandomi alla carica di consigliere comunale in una lista civica che porta il nome di uno degli aspiranti sindaci, con il quale condivido alcune idee sul lavoro culturale (che si possono leggere qui di seguito).
Viviamo un momento storico in cui al lavoro culturale sono affidati compiti di particolare rilevanza economica e sociale: conservare i beni culturali e valorizzarli per promuovere il turismo, educare i cittadini al rispetto dei valori civili attraverso la cura del bene pubblico, dare senso alla vita di una comunità in un determinato territorio, stimolare e far crescere la creatività delle persone attraverso la produzione e la fruizione delle opere d’arte.
Si tratta di finalità che interessano tutti i cittadini, da perseguire attraverso lo sforzo di tutte le istituzioni e delle organizzazioni del settore, pubbliche e private. E si tratta di obiettivi primari e fondamentali. In questo contesto, il futuro assessorato alla cultura non potrà limitare il suo operato alla selezione o meno di alcune produzioni artistiche – opere teatrali, mostre d’arte, rassegne ed eventi – da proporre a una parte del pubblico cittadino all’interno delle strutture pubbliche. Nei prossimi cinque anni sarà necessario dedicarsi soprattutto alla valorizzazione delle risorse culturali materiali e immateriali, alla creazione di continue occasioni di incontro tra chi produce e chi fruisce l’arte nella nostra città, al coordinamento delle iniziative delle istituzioni pubbliche e private e al reperimento di risorse per la realizzazione di progetti da parte dei molti soggetti presenti sul territorio, al fine di garantire pluralismo e partecipazione.
Per affrontare queste sfide metteremo in campo un piano di lavoro di grande respiro, ispirato alle idee e alle opere dello scrittore e traduttore Luciano Bianciardi, il cui centenario della nascita ricorrerà nel dicembre del 2022, esattamente allo scadere del prossimo mandato elettorale.
Il piano, che sarà messo a punto nei cento giorni di lavoro della nuova giunta e attraverso il coinvolgimento del maggior numero possibile di organizzazioni e istituzioni cittadine, metterà a frutto tre grandi potenzialità della nostra comunità cittadina che ancora non sono state valorizzate a sufficienza e che spesso, ingiustamente, vengono percepite come dei limiti.
La prima potenzialità è rappresentata dal rapporto di Grosseto con le altre culture e le altre lingue, simboleggiato in Bianciardi attraverso la sua straordinaria opera di traduttore. La nostra città, nata da migrazioni antiche e, soprattutto, recenti, è caratterizzata da una grande mobilità dei giovani, che si spostano per studiare e per lavorare. È una città, inoltre, che cerca di intercettare i flussi turistici provenienti dall’estero al fine di promuovere lo sviluppo economico. La valorizzazione della figura e dell’opera di Bianciardi attraverso progetti culturali europei sarà una delle chiavi per la creazione di nuovi contatti e nuove occasioni di crescita culturale ed economica, per creare lavoro di qualità, ma anche per aumentare le competenze linguistiche e comunicative di chi dovrà gestire quel lavoro o di chi sceglierà di mettersi in movimento.
La seconda potenzialità è costituita da tutte le persone che producono arte e da quelle che, più in generale, fanno ricorso ai prodotti artistici per migliorare la qualità della loro vita. Per quanto siano poco visibili, sono tanti i residenti a Grosseto che vedono nell’arte una risorsa fondamentale per il proprio benessere. Sono persone che compongono, scrivono (anche sui muri), recitano, suonano, e poi frequentano il cinema, i teatri, i musei, i locali – oppure, viste le possibilità offerte dalle tecnologie digitali, fanno le loro esperienze estetiche all’interno delle loro case, nei loro studi di registrazione o nei garage. Bianciardi, che è il più riconosciuto e il più contemporaneo tra gli artisti che si sono formati nella nostra città, sarà il nume tutelare di tante iniziative di promozione e di valorizzazione dell’arte che dovranno migliorare il benessere e la consapevolezza di tutti i cittadini, a partire dalla riapertura della Biblioteca Chelliana nel centro storico.
La terza potenzialità è simboleggiata dal Bianciardi bibliotecario, inventore e promotore del bibliobus, che andava in giro per le campagne e i villaggi minerari a distribuire libri. Si tratta di un particolare talento dei grossetani, abituati a fare cultura in condizioni difficili, senza snobismi ed elitarismi, abbattendo i confini tra centro e periferia. È un’idea democratica di cultura, fondata sulla ricerca costante di soluzioni pratiche ai problemi più urgenti della società. Negli ultimi anni noi grossetani abbiamo dimostrato tutta la nostra capacità inventiva nell’uso delle tecnologie digitali per l’educazione degli adulti e per l’istruzione universitaria, ma anche nello sviluppo di progetti partecipativi dedicati all’arte e anche alla scienza, con la cosiddetta citizen science, la scienza dei cittadini. Ora si tratta di far diventare queste esperienze, insieme a molte altre che forse ancora non conosciamo, delle pratiche riconosciute, in modo da posizionarci non alla periferia della cultura regionale o nazionale, ma in uno dei nodi fondamentali della rete della cultura europea.
Fonte: sito di Lorenzo Mascagni, candidato sindaco di Grosseto.