Con la letteratura, per la scuola, con la scuola (quasi un manifesto)

Con Natascia Tonelli ho scritto un libro di didattica della letteratura che si intitola Comunità di pratiche letterarie (Torino, Loescher, 2021). Nell’introduzione sono elencate nove idee o convinzioni che ci hanno guidato nella stesura del saggio. Questa è la prima:

1. La scuola è uno degli strumenti, se non il principale, di cui dispone lo Stato per «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art. 3 della Costituzione). Non dobbiamo dare per scontato che a scuola si debba “fare letteratura”, semmai è fondamentale che chi si occupa di didattica della letteratura si domandi quale sia l’uso delle opere e degli studi letterari più utile a favorire l’uguaglianza sostanziale ed effettiva dei partecipanti alla comunità scolastica, a partire dalla scuola dell’infanzia, fino alla scuola secondaria di secondo grado.

Per continuare, leggi l’introduzione sulla rivista «La ricerca».

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