Questo pomeriggio ho tenuto una lezione online. Un webinar, per l’esattezza.
Da qualche tempo sto sperimentando questo nuova modalità di formazione per i docenti. Lavoro per l’editore Loescher e per Asppinext. Ci stiamo provando e io comincio a divertirmi. Vado in mansarda, mi collego col cavo al modem e dialogo con una cinquantina di docenti sparsi per la penisola (e non solo, ho scoperto di recente). Oggi ho parlato di didattica della letteratura. In particolare ho illustrato alcuni giochi utili ad “attivare” le opere della tradizione. Ho iniziato raccontando una storia. Questa.
Una giovane e bellissima donna, figlia del principe di Salerno, rimane vedova e, desiderosa di compagnia, sceglie come amante il valletto del padre, un ragazzo onesto, rispettato e valoroso. I due si incontrano di nascosto nella camera di lei, a cui lui ha accesso attraverso un passaggio segreto.
Il principe, morbosamente geloso della figlia al punto da non aver voluto che si risposasse, per caso scopre i due mentre sono insieme. Si allontana alla chetichella, senza farsi accorgere dai due amanti; in seguito, a freddo, fa arrestare il valletto e va a parlare con la figlia. Lei, lucidissima e padrona di sé, rivolge al padre un discorso straordinario, in cui illustra la necessità di soddisfare i desideri del corpo e rivendica la propria libertà di scegliere il meglio per sé. Accusa il padre di essere ingiusto e, in definitiva, poco intelligente, accecato da un senso dell’onore e da una gelosia che gli impediscono di vedere le cose come stanno. Infine, lancia un monito al padre: se lui uccide il suo amante, allora dovrà uccidere anche lei, o si toglierà la vita da sé…
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