Immagine di copertina: Gianni Cacciarini, Garibaldi, 1999 (particolare)

Leggenda e altri discorsi

Pulizie di Pasqua. Nel ripulire la memoria del computer ho ritrovato le ultime bozze del mio libro Leggenda e altri discorsi, impaginate e corrette con l’editore, poeta e musicista Guido Leotta all’inizio dell’estate del 2012, nella sede della casa editrice Mobydick di Faenza.
Un libro di 64 pagine per le poesie – in versi e in prosa – prodotte nell’arco di un ventennio. Lo pubblicai tardi, a tempo ormai scaduto, e senza un’introduzione. Non sentivo il bisogno di motivarne l’uscita: per me bastava a giustificarne la stampa l’ultima poesia, riprodotta nel risvolto di copertina:

Non scrivo da dieci anni, quasi undici ormai.
Il resto è dire, argomentare, interagire e divenire:
“passami quel libro, l’ha scritto il Giusti”
(il vescovo, il direttore, il letterato e l’attore).
Io dico incidere la cera, il tocco del metallo con la punta
versare l’acido che segna
“costruzione di me, di noi nel mondo”.
Io direi stare, essere, stare.

Poi ho ripreso a scriverne, sempre con molta parsimonia.
All’introduzione che mancava ha rimediato poi Riccardo Donati con una recensione che è stata sufficiente a dare un senso a tutto il mio lavoro di quegli anni. È uscita nel 2013 sulla rivista «Semicerchio» ed è leggibile a questo link. Diceva tra l’altro che Leggenda «è anche un libro di luoghi, di dimore esistenziali», tra cui la Maremma, l’ex vivaio in cui vivo adesso questo esilio forzato. Era il teatro di un conflitto, adesso, rubando un’espressione a Primo Levi, posso dire che è la dimora della pace raggiunta.
Insomma, alla fine delle grandi pulizie di Pasqua ho deciso di stendere al sole i panni e di rendere pubblico il libro, ormai fuori commercio. Chi vuole provare a farci un giro, può scaricarlo qui.

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