Controcanone è un’antologia di opere della letteratura italiana allestita da Johnny L. Bertolio al fine dichiarato di «incoraggiare lo studio della letteratura e della storia dalla prospettiva dell’inclusività, dell’accoglienza, della variegatezza».
È un’opera originale, frutto di un accurato lavoro di ricerca, che ha il merito di mettere a disposizione di chi insegna italiano nella secondaria superiore uno strumento utile a integrare la consueta didattica con attività specificamente destinate alla preparazione dell’Esame di Stato e all’insegnamento dell’Educazione Civica, ma anche di mettere in crisi alcune prassi didattiche consolidate e di aprire la didattica della letteratura alla conoscenza di opere finora sconosciute o ignorate e all’apprendimento di concetti fondamentali a interpretare il mondo contemporaneo.
In vista di un incontro con l’autore – venerdì 29 aprile alle 16:00 su Zoom, riservato agli iscritti alla Loescher Community – ho iniziato a fare alcune riflessioni sparse che condivido di seguito, in attesa di riprenderle in seguito per ulteriori approfondimenti.
- Leggere il sonetto A la stagion che ’l mondo foglia e fiora di Compiuta donzella, antologizzato nel primo capitolo del libro – recuperandolo dai Poeti del Duecento di Contini – fa venir voglia in effetti di rimettere mano a tutti manuali scolastici di letteratura italiana per fare spazio a questo piccolo capolavoro, che nel giro di 14 versi riesce a mettere alla berlina le regole della mentalità patriarcale e dell’amore cortese.
- Mi ero già imbattuto in Arcangela Tarabotti (1604-1652), la cui opera è fondamentale per comprendere a fondo l’esperienza della monacazione forzata e quindi per interpretare il personaggio di Gertrude nei Promessi sposi, ma anche per approfondire la conoscenza della vita di Galileo Galilei, le cui figlie furono per sua volontà rinchiuse in monastero. Altra cosa, tuttavia, è trovare un brano del suo trattato intitolato L’Inferno monacale in un libro scolastico, con tanto di apparato di note ed esercizi di interpretazione. La forma antologia, specialmente quando è commentata, conferisce autorevolezza al testo e a chi lo ha scritto, e contribuisce a mostrare quanto siano spesso convenzionali le scelte che facciamo per i libri scolastici, e quanto sia dirompente inserire testi non canonici o, come dice Bertolio, controcanonici.
- Il tema della «giustizia biografica», affrontato ad Franco Buffoni nel suo saggio Silvia è un anagramma (ne ho parlato in questo articolo: E se Leopardi fosse omosessuale?), è ben presente a Bertolio, che non solo restituisce visibilità e spazio a molte donne dimenticate dal canone scolastico, ma si preoccupa di dire la verità sulla vita degli autori e sul loro orientamento sessuale, specialmente se quest’informazione contribuisce a gettare luce sull’opera e sulle sue possibili interpretazioni. È il caso di Giambattista Marino, che, si legge nel capitolo dedicato al Seicento «era stato incarcerato in quanto gay», mettendo la notizia in relazione alla presenza di «racconti di amori omosessuali» nell’Adone, un’opera che nella parte finale del libro viene espressamente ricondotta a «un’estetica queer, non binaria». Si legge in una didascalia – assai opportuna e puntuale – a Adone rappresenta un dipinto di Nicolas Poussin, Venere e Adone, 1628 ca, olio su tela:
Adone rappresenta un modello alternativo di eroe, interpretabile in chiave queer: votato all’amore sull’isola di Venere (cosa impensabile per i guerrieri epici), incoronato di fiori, quasi nudo, con sandali all’ultima moda.
- Come spesso capita nelle antologie di letteratura, una volta arrivati alla fine – nei pressi della contemporaneità – viene voglia di ribaltare tutto e di cominciare proprio da lì. È l’effetto che mi fa la lettura del percorso tematico intitolato Variegatezza e inclusività, che consiglio di leggere (e far leggere) per primo. È un efficace vademecum, che raccoglie testi di Goliarda Sapienza, Pier Vittorio Tondelli, Giovanna Cristina Vivinetto, Alda Merini, Sebastiano Vassalli, Dino Campana e Mario Tobino, e offre alcuni fondamentali chiarimenti terminologici e concettuali che ormai sono irrinunciabili per chi legge la letteratura contemporanea e, soprattutto, per chi insegna nella scuola secondaria (indipendentemente dalla materia d’insegnamento), che non può davvero rinunciare agli strumenti concettuali messi a disposizione dalla teoria queer, alla conoscenza dell’attivismo Lgbtqia+ o della storia della malattia mentale fino alla legge Basaglia.