“Leggere è pericoloso. Conosco persone la cui vita è stata sconvolta dalla lettura di un libro. È il caso degli scrittori, certo, e anche molti studiosi e docenti di lettere, che a un certo punto della loro esistenza hanno incontrato un libro – probabilmente un romanzo, o un saggio, una raccolta di poesie – che ha orientato la loro vita, indirizzandola verso un obiettivo, un metodo, un lavoro. Ed è il caso di coloro che, come Don Chisciotte o Madame Bovary, vivono e modellano i propri desideri, le ambizioni, i comportamenti su schemi di storia assimilati attraverso la lettura delle opere più o meno grandi o memorabili della letteratura.”
Così inizia un mio intervento tenuto in occasione del seminario nazionale destinato agli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado sull’argomento «La lezione del libro. La lettura nella scuola dell’adolescenza», nelle giornate del 27 e 28 aprile a Senigallia nell’ambito della campagna di sensibilizzazione avviata con la celebrazione delle Giornate nazionali della Lettura (29, 30 e 31 ottobre).
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