Io direi stare, essere, stare

Ho cominciato dalla cartella “Libri, articoli e varie” e ho iniziato a mettere sul menu a sinistra i link di alcuni libri. Poi mi è venuto in mente che avrei dovuto dare rilievo al mio “luogo cordiale”, l’associazione L’Altra Città, e ho creato una pagina sul mio rapporto con questa “istituzione”. Prima ancora avevo deciso di pubblicare un articolo uscito su “La ricerca online”, la rivista con cui collaboro stabilmente. Si tratta di una riflessione sul mio lavoro di scrittura e sul rapporto con la letteratura e si intitola La letteratura come esperienza sociale (lo trovate stabilmente collocato in alto a destra).

Poi, mentre cercavo sul web il mio libro di poesie intitolato Leggenda e altri discorsi mi è venuto in mente che l’editore Mobydick di Faenza ha chiuso i battenti proprio in questi mesi, in seguito all’improvvisa scomparsa dell’amico Guido Leotta, fondatore e principale animatore di quelle edizioni. Il mio libro più importante, quello che più mi rappresenta, è finito quindi in un limbo. Forse è un bene, chissà. Ora sto scrivendo cose nuove, le vecchie le riserviamo ai topi di biblioteca. Intanto io ho chiarito a me stesso che questo libro – scritto e riscritto nell’arco di vent’anni – è una tappa fondamentale della mia personale esperienza.

Ne riporto la poesia conclusiva e rinvio i curiosi alla lettura di un articolo di Riccardo Donati.

 

DISCORSO n. 20

Non scrivo da dieci anni, quasi undici ormai.

 

Il resto è dire, argomentare, interagire e divenire:

“passami quel libro, l’ha scritto il Giusti”

(il vescovo, il direttore, il letterato e l’attore).

 

Io dico incidere la cera, il tocco del metallo con la punta

versare l’acido che segna

“costruzione di me, di noi nel mondo”.

 

Io direi stare, essere, stare.

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