Da oggi è sul sito Treccani.it uno speciale dedicato alla “didattica della letteratura 2.0”. Si tratta di una serie di articoli che cercano di fare il punto sull’insegnamento della letteratura con le nuove tecnologie (e delle nuove tecnologie con la letteratura).
Riporto di seguito l’introduzione:
“È tutto oro che luccica quello sfarfallìo di bit su tablet, lavagne interattive multimediali e schermi di computer nei laboratori scolastici? La “Buona scuola” sarà migliore di quella che l’ha preceduta perché dà come scontata la “bontà” dell’innovazione tecnologica, anche nella didattica? Un agile e denso saggio di Simone Giusti, Didattica della letteratura 2.0 (Carocci, 2015), fa il punto sulla situazione, ponendosi questi e altri cruciali interrogativi, senza aderire a un semplicistico “entusiasmo neotecnologico” e intenzionato a misurarsi con la realtà dei fatti: tutti, nativi digitali (i giovanissimi) e no (gli adulti), studenti e insegnanti, sono parte dell’ecosistema del web. E dunque: che cosa significa insegnare la lingua italiana e la letteratura in questa era, a partire dalla considerazione che, più di altri docenti, l’insegnante di lettere ha in mano le chiavi di una inedita dialettica tra cultura umanistica e mediasfera? Se le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno cambiato le modalità di produzione e di fruizione della letteratura, bisogna approntare strumenti, idee e materiali per una didattica con e senza nuove tecnologie. I ragazzi e le ragazze hanno bisogno di storie: da leggere, ascoltare, imparare, analizzare, visualizzare, scomporre e ricomporre, usando in modo diverso i linguaggi tradizionali e in modo efficace i linguaggi e le modalità nuove (per esempio Twitter). Interventi di Chiusaroli, Cignetti, Di Gesù, Giusti, Gui, Zazza.”
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