Oggi 15 febbraio ricorre l’anniversario della morte di Piero Gobetti (1901-1926). Per ricordare la sua lezione Massimiliano Coccia ha ideato un “Progetto Gobetti“: una serie di articoli che da oggi fino al 19 giugno, anniversario della nascita, usciranno sulla rivista «La ricerca» di Loescher editore.
Io ho collaborato con un articolo su Gobetti e la traduzione che inizia così:
Convinto che la pratica traduttoria abbia un ruolo fondamentale nella cultura d’un paese, fin dal 1919 Gobetti affronta il problema filosofico della traducibilità allo scopo di giustificare e trovare un terreno solido alla critica della traduzione, un esercizio necessario allo sviluppo del pensiero e della civiltà in un paese moderno.
Gobetti è interessato all’attività traduttoria nella sua interezza e complessità, dalla funzione socio-culturale (il progetto editoriale) alla prassi linguistico-stilistica (è egli stesso traduttore e fine lettore dello stile), dall’analisi critica alla riflessione estetica. Per questo sono particolarmente ampi i riflessi e le risonanze dei suoi ragionamenti, che, seppur non discussi esplicitamente, vanno a situarsi nel centro di un dibattito filosofico vivacissimo. Soprattutto, Gobetti dimostra di aver chiaro – assai modernamente – il carattere provocatorio del ragionamento intorno alla traduzione, utile ad esempio a rimettere in discussione il pensiero estetico idealista.